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«Montagna, avanti chi ha idee»

Il convegno "Quota mille" a Cerignale: riflettori accesi sulle esperienze virtuose.

 

Lamentarsi non serve, si sfruttino i bandi Biochar, il carburante della montagna

C' è chi ha abbandonato il trattore per usare i cavalli da tiro per trasportare il legname, chi è ripartito da zero ed è diventato "chef di montagna" in un agriturismo multifunzionale dell' Alta Val Taro, chi si è messo a coltivare zafferano in Val nure o chi usa la biomassa dei boschi per riscaldare le scuole dell' Oltrepo. Sono alcune delle esperienze virtuose emerse dal convegno "Quota Mille" organizzato ieri a Cerignale dal Comune, Consorzio di Bonifica, Gal del Ducato e la Regione. Un ventaglio di possibilità per ribadire che vivere in montagna non è impossibile. Ma serve questo il "succo" del convegno che ognuno si faccia avanti con le sue proposte , senza lamentarsi ma sfruttando i bandi e i finanziamenti che già esistono. In un centro polivalente gremito di persone, è andata in scena una galleria di azioni virtuose per la sopravvivenza della montagna, con interventi moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli. Se il sindaco di Cerignale Massimo Castelli ha insistito perché vengano tolti i troppi vincoli delle pianificazioni territoriali («per avere due centraline idroelettriche ci abbiamo messo 5 anni»), il presidente del Consorzio Fausto Zermani invita a mantenere il territorio «senza dover ricorrer e all'intervento pubblico».

Il Gal mette a disposizione risorse dal Piano di sviluppo locale: i soldi ci sono, servono progetti» In un video, Paolo Rizzi (Università Cattolica) invita a ribaltare l' ottica e a considerare quella in montagna una "vita felice", dove può essere la miglior qualità di vita a spronare il ritorno sui monti. «Sempre dice se i Comuni stanno lontani dalle logiche dei partiti». E dai suoi 82 anni Giovanni Cavanna della cooperativa Monte Ragola continua a farsi 80mila km all' anno pur di portare avanti gli allevamenti di vacche e l' esperienza dei Comunelli di Ferriere. «Il problema dice è che non si trova più manodopera. Ma andiamo avanti». Il problema della montagna, intanto, rimane quello della banda larga di internet, che nonostante fosse stato indicato dalla Regione come uno dei punti cardine per risolvere l' isolamento montano, non ha poi avuto alcun seguito. «In realtà con Lepida abbiamo già iniziato una programmazione» spiega l' assessore regionale Paola Gazzolo in collegamento te lefonico da Bologna.

«Il tutto dovrà essere pronto entro il 2020». Intanto il Gal del Ducato ha messo a disposizione 9 milioni e 807mila euro per investimenti sull' area vasta di Piacenza e Parma dal Piano di Sviluppo Rurale. Tre le tematiche fondamentali che saranno affrontate nei vari bandi: produzioni locali, bosco, turismo sostenibile. «Si mettono a disposizione 300mila euro per superare la parcellizzazione dei boschi, che ne comporta l' abbandono» spiega il presidente del Gal Marco Crotti. «Altri 800mila euro saranno impiegati per creare attività per vivere il bosco, dalla creazione di aree ricreative al ripristino di manufatti esistenti fino alla banda larga di internet; 600mila euro saranno dedicati alla filiera controllata delle carni da selvaggina, che da problema può diventare fonte di reddito, mentre 367mila euro serviranno ad aggregare gli operatori del sottobosco, tra castagne e tartufi fino alla valorizzazione di un nostro "fungo del Ducato". Le risorse ci sono, ora serve soltanto che ci siano i progetti. Chi ha un' idea, si faccia avanti: è il solo modo per non far morire la montagna». Si chiama biochar e potrebbe essere il nuovo "carburante" della montagna. È il carbone vegetale che viene prodotto dalla combustione della biomassa, cioè tutti gli scarti ambientali.

CRISTIAN BRUSAMONTI

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