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Intervista con il presidente dell'ANBI Francesco Vincenzi

ANNO LII - N. 337           mercoledi' 17 dicembre 2014

Intervista con il presidente dell'ANBI Francesco Vincenzi

vincenzi francesco presidente anbi

di Letizia Martirano

12115 - 17:12:14/09:55 - Roma, (agra press) - Presidente della bonifica Burana, della Coldiretti di Modena e dal 29 settembre presidente di ANBI, Francesco Vincenzi e' giovane ma questa non e' la sua qualita' maggiore. E' il suo entusiasmo e la sua chiarezza, uniti alla cortesia che ne fanno una persona interessante da ascoltare. "Ognuno deve fare la propria parte, lasciar perdere le logiche del passato e le rendite di posizione. Ho grande fiducia nel settore e non posso pensare che ci si possa rassegnare" esordisce, sottolineando i suoi ottimi rapporti con il suo predecessore Massimo Gargano, ora direttore dell'associazione e la stima per l'avvocato Anna Maria Martuccelli che da poco ha passato il testimone a Gargano.

Come si sente alla guida di una associazione come quella delle bonifiche?

ANBI ha intrapreso da tempo una grande sfida e io ho accettato di proseguirla perche' credo nel sistema dei consorzi e ritengo che - se tutti accetteranno il rinnovamento -saremo ancora di piu' l'unico ente territoriale a gestire i rapporti tra le realta' amministrative locali e il cittadino sul tema dell'acqua e del dissesto.

Qual e' il vostro punto di forza?

Noi abbiamo operai, ingegneri e tecnici altamente competenti che conoscono il territorio approfonditamente. In occasione dell'alluvione di Modena del 19 gennaio 2014 abbiamo letteralmente governato l'acqua spostandola dal Secchia al Panaro e questo accade ogni volta silenziosamente in ogni angolo del nostro Paese, quando ovviamente non cadono le cosiddette "bombe d'acqua", dove oggettivamente si possono solo limitare i danni.

Come immagina il futuro dell'ANBI?

Nel Paese e non solo nell'imprenditoria agricola e' ormai passata l'idea che l'acqua va valorizzata anche d'inverno e non piu' considerata solo fonte di danno. D'altra parte dove c'e' acqua c'e' una produzione lorda vendibile piu' alta. Nel mondo Il 50% del cibo e' prodotto sul 18% della superficie e tale superfice e' irrigua. Il tema e' stato affrontato durante il Forum di Cernobbio di Coldiretti dell'ottobre scorso.

Sarete ad Expo?

Certo. La nostra sfida e' nell'innovazione ed un uso sapiente dell'acqua. In questa prospettiva IRRIFRAME - il sistema di servizi funzionali ad indicare agli agricoltori il preciso momento di intervento irriguo - e' il nostro orgoglio e sara' il fiore all'occhiello di Expo. Per questo importante appuntamento abbiamo una sede operativa inaugurata il 10 dicembre scorso a Milano presso il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi e stiamo definendo i dettagli della partecipazione all'esposizione universale. Certamente creeremo una App proprio su IRRIFRAME, sulle vie d'acqua che si stanno preparando a divenire un patrimonio UNESCO.

Le critiche di Agrinsieme ad alcune forme di associazione hanno riguardato anche voi?

Non siamo stati citati da "Agrinsieme" e non vedo come sia possibile che il lavoro dell'ANBI non sia apprezzato anche da altre organizzazioni oltre che dalla Coldiretti. D'altronde ho due vicepresidenti: uno di Confagricoltura e uno di Cia con cui lavoro bene.

C'e' ancora chi vuole sopprimere in Consorzi di bonifica. Cosa risponde?

La miglior risposta alla richiesta di soppressione avanzata da alcuni politici e talune obsolete associazioni di rappresentanza di interessi corporativi e' il fatto che la maggioranza del parlamento e dell'opinione pubblica informata e' invece a favore dei consorzi di bonifica. In particolare per quanto riguarda alcuni emendamenti le dico che abbiamo avuto appoggi da numerosi parlamentari, europarlamentari, esponenti del Governo e di varie Commissioni tra cui l'agricoltura, che hanno sottolineato quanto i Consorzi di bonifica siano fondamentali per la lotta al dissesto idrogeologico e per la gestione collettiva delle acque irrigue.

Qual e' la leva su cui fate forza per spiegare l'economicita' dei consorzi?

Col protocollo firmato tra Stato e Regioni nel 2008 abbiamo ridotto enormemente il numero dei consorzi e dei consiglieri nonche' dei compensi e dunque abbiamo costi bassissimi. I consorzi virtuosi sono tantissimi e sono proprio i cittadini che li conoscono a dirlo.

E dunque chi vi vuol male?

Quegli amministratori, che non sanno e non conoscono il lavoro che i Consorzi svolgono. Sebbene, da quando abbiamo inserito un amministratore pubblico nei Cda, proprio dopo l'intesa Stato-Regioni, le cose vadano meglio perche' dopo le Organizzazioni agricole, quelle Ambientaliste si cominci anche nella Pubblica amministrazione a formare una coscienza di quello che si fa, in termini di manutenzione ordinaria, nelle competenze dei Consorzi di bonifica.

Il governo Renzi le piace?

Ritengo estremamente importante e significativo che il governo abbia inserito i Consorzi di bonifica nell'Unita' di missione contro il dissesto idrogeologico. Questo e' il frutto del lavoro fatto anche a livello parlamentare dall'ANBI con i suoi progetti e con la sua concreta operativita'.

Cosa propone l'ANBI?

Un grande piano contro il dissesto. La affrancazione del territorio dal rischio frane e alluvioni darebbe, oltre a maggiori sicurezze idrogeologiche, lavoro a molte persone e prospettive di investimenti perche' questi ultimi verrebbero fatti molto piu' volentieri con un territorio sicuro. Noi abbiamo presentato 3400 progetti immediatamente cantierabili e riproporremo anche nel 2015 il nostro RAPPORTO di opere concrete per contrastare i danni causati da anni di incurie del territorio, di sua cementificazione incontrollata, le conseguenze dei cambiamenti climatici, lo spopolamento delle aree di montagna ed alta collina, che insieme alla troppa pressione sulle risorse, acqua e ambiente derivante dalla pressione antropica sulle coste, determina due fragilita', all'interno perche' manca l'uomo soprattutto l'agricoltore, sulle coste per una eccessiva presenza dell'uomo.

Che aria tira secondo lei?

Si va verso un cambio di mentalita' passando dall'emergenza alla prevenzione come dimostra la creazione dell'Unita' di missione di Renzi che ne ha messa in piedi una analoga per la scuola, oltretutto la prevenzione e' estremamente meno costosa e piu' trasparente.

 

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