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Libertà 03-02-15 - Rischio Idrogeologico - aumentato del 10% in un anno

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(crib) Più di quindici milioni di euro, opere da finanziare in 11 diversi comuni del Piacentino. Ecco i principali interventi che il governo potrebbe inserire tra le sue priorità. Si parte da Piacenza, con una nuova cassa di espansione alla Galleana, che affiancherebbe quella già esistente lungo la tangenziale alla Farnesiana. «Si tratta di un investimento importante, anche se, al momento, la priorità è il consolidamento della vasca esistente alla Farnesiana» spiega il sindaco di Piacenza Paolo Dosi. «In occasione delle fasi di maltempo di ottobre e novembre, ha iniziato a filtrare acqua dalla sponda della vasca verso la tangenziale. Una situazione che può creare allagamenti seri».
A Calendasco si tenta di mettere uno stop all' allagamento dei campi ad ogni fase di severo maltempo o di piena del Po grazie ad un nuovo impianto idrovoro per pompare l' acqua al di là dell' argine e salvare i centri abitati. «In quel punto, sfociano a poca distanza il rio Raganella e il Tidoncello che, in caso di piena, spesso finivano per allagare la zona» dice il sindaco di Calendasco Francesco Zangrandi.
«Il problema è il ritorno dell' acqua verso il paese, attraverso i canali, cosa che finora è stata scongiurata da una pompa idrovora provvisoria. Il nuovo impianto sarà necessario anche per evitare l' allagamento del depuratore, che scaricherà proprio nel rio Raganella». Italiasicura potrebbe poi far partire il progetto di un impianto di sollevamento a Ronchi di Caorso.
«Si tratta di un progetto risalente almeno a cinque anni fa che serve a dare maggiore ossigeno e movimento all' acqua del Chiavenna» spiega il sindaco di Caorso Roberta Battaglia. «In questo modo, si eviterà la stagnazione del torrente specialmente nei mesi estivi e, in più, servirà a garantire la potabilità dell' acqua in diverse zone della Bassa». A Soarza, un nuovo impianto idrovoro consentirà invece di proteggere i centri abitati di Castelvetro e Monticelli.
Gran parte degli interventi montani, invece, sono relativi all' ultimo evento alluvionale dello scorso ottobre. È il caso della strada consortile tra Villanova Aglio e Pradovera, dove sono letteralmente piovuti giù dal versante migliaia e massi e si era stati costretti alla chiusura. Ora la strada è riaperta ma il problema non è risolto. «Ci sono stati diversi problemi su quel tratto» ammette il sindaco di Bettola, Sandro Busca. «Il Perino ha eroso una sponda e ha fatto franare una strada mentre i suoi affluenti sono scesi con violenza inaudita tutti attorno a Villanova portandosi dietro di tutto ed ostruendo i condotti».
Per questo, il Consorzio prevede la posa di reti contro la caduta dei massi e sistemazione dei versanti franosi. «Il Consorzio di Bonifica qui ha diverse strade consortili ed è sempre intervenuto prontamente» ricorda il sindaco di Farini Antonio Mazzocchi. «C' è un' ottima collaborazione e si è riusciti a portare a termine molte opere».
A Bobbio, invece, l' intervento proposto dal consorzio riguarda la strada di Valle, messa a dura prova da una frana. «Lì abbiamo richiesto l' intervento al Consorzio - conclude il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali -. È una situazione ampia che parte dalla zona sottostante la chiesa di Vaccarezza, difficile da gestire».


 

 

 




 

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