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Gestione delle acque e rischio idrogeologico: l’impegno dei Consorzi di Bonifica

Gestione delle acque e rischio idrogeologico: l’impegno dei Consorzi di Bonifica

dell’Emilia-Romagna

 

Conferenza organizzativa regionale Urber. Pederzoli: “Centinaia di progetti cantierabili presentati dai Consorzi. Via ai cantieri per gli interventi previsti dal Piano irriguo”. Energie rinnovabili e turismo

 

BOLOGNA (08 febbraio 2011) – “Anche in Emilia Romagna ci sono progetti per centinaia di milioni immediatamente cantierabili presentati dai Consorzi di bonifica per contrastare il rischio idrogeologico. Lo ha detto Massimiliano Pederzoli (attualmente ai vertici dell’Unione regionale delle Bonifiche Emilia-Romagna) aprendo i lavori della Conferenza organizzativa territoriale dell’Urber che si è svolta a Bologna la scorsa settimana alla presenza del presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazione, Massimo Gargano.

La mitigazione del rischio idrogeologico e una più razionale gestione della risorsa acqua – fattore produttivo indispensabile per produrre le eccellenze del made in Italy alimentare di cui l’Emilia-Romagna è leader in Italia e in Europa – sono stati al centro dei lavori. “In particolare sul tema acqua – ha detto Pederzoli – il sistema di Bonifica della regione, recentemente riordinato è pronto ad affrontare l’ordinaria amministrazione dopo le elezioni di dicembre.

Rammenta la necessità di dare nuovo impulso alle opere finalizzate al risparmio idrico, al potenziamento dei sistemi irrigui, alla realizzazione di piccoli e medi invasi collinari nonché agli interventi volti sia alla produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico/idroelettrico) sia alla valorizzazione turistico/ambientale del sistema di Bonifica.

Il Presidente dell’Urber fa presente che i Consorzi della regione si accingono ad aprire i cantieri per quattordici interventi il cui valore complessivo è quasi di 80 milioni di euro proveniente dal Piano irriguo nazionale 2010.

Presente anche il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani, il quale afferma che una delle principali linee guida nella provincia di Piacenza sarà quella di aumentare le aree irrigate con acque di superficie, per diminuire i prelievi da falda e contenere la subsidenza; ammodernare e potenziare i sistemi irrigui esistenti, al fine di razionalizzare l’uso della risorsa e favorire il risparmio; mettere in sicurezza gli impianti di derivazione e pompaggio, per fronteggiare le crescenti difficoltà di approvvigionamento e le variazioni climatiche.

Inoltre Zermani ha ricordato che dalla disponibilità irrigua dipende l’84% di quel made in Italy agroalimentare indicato, da una recente ricerca, come il secondo motivo, dopo il patrimonio artistico e territoriale, per il quale un turista sceglie di soggiornare in Italia.

 

 

Il sistema di Bonifica dell’Emilia Romagna in cifre:

 

Territorio

8 Consorzi di Bonifica

Canali

circa 20.000 km adibiti in parte allo scolo delle acque meteoriche e in parte

a uso promiscuo e distribuzione di acqua

Impianti

450 impianti di difesa idraulica; 2 dighe (del Molato e Mignano); 7 traverse

35 casse di espansione, 9 aree naturalistiche

Irrigazione

Distribuzione fini irrigui, industriali e ambientali 1 miliardo di mc di acqua

ogni anno, su circa 650.000 ettari servendo circa 50.000 aziende agricole

 

 

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