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Acqua: è già emergenza!!

PIACENZA (05 luglio 2012) – Il caldo africano, che imperversa sul nostro Paese, preoccupa le campagne soprattutto nel Nord Italia e pone nuovi problemi per l’economia agricola e l’ambiente.

In Emilia Romagna l’insufficiente umidità del terreno, causata dal caldo e dall’assenza di precipitazioni, fa indicare l’intero territorio come a rischio gravissimo o eccezionale di siccità: una delle situazioni più gravi del recente cinquantennio.

“Dal servizio irriguo - commenta Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) – dipende l’87% del “made in Italy agroalimentare” e l’attuale situazione climatica dimostra di penalizzare non solo i terreni privi d’irrigazione, ma anche quelli marginali, essendo molti impianti irrigui di potenzialità inadeguata all’attuale incremento di richiesta d’acqua”.

E' già emergenza acqua quindi. Il caldo torrido dei giorni scorsi ha avuto tra i suoi effetti quello di far schizzare alle stelle la richiesta di approvvigionamento idrico da parte del mondo agricolo piacentino. Con il risultato di spingere al massimo, in anticipo di una quindicina di giorni rispetto agli anni passati, il rilascio di acqua dalle dighe di Mignano e del Molato. «In questi ultimi 15 giorni - dice Filippo Volpe, direttore del Consorzio di Bonifica di Piacenza, che gestisce le dighe piacentine - abbiamo di fatto affrontato una mini-emergenza, nel senso che il gran caldo ha fatto aumentare in maniera considerevole la richiesta di acqua da parte del mondo agricolo, portandola a livelli che solitamente vediamo durante il mese di luglio». «In questi giorni - conferma anche il presidente Fausto Zermani - stiamo erogando considerevoli quantitativi di acqua in una situazione che è certamente di forte stress, ma che gli uomini del Consorzio stanno gestendo al meglio. Una pioggia sarebbe un toccasana». Proprio in virtù di questa forte richiesta, il livello del Molato si abbassa di circa 40 centimetri al giorno: oggi nell'invaso restano 3 milioni e 200mila metri cubi. Dal Mignano negli ultimi 15 giorni sono stati rilasciati due milioni e mezzo di metri cubi di acqua (ne restano 6milioni e 950mila metri cubi). Lo scorso fine settimana il Consorzio ha anche rimpinguato le scorte in alcuni acquedotti a Travo e Bobbio. Sempre in comune di Bobbio domani il Consorzio invierà un'autocisterna a Ronco Carlo di Formaggera, per aiutare i pochi residenti rimasti senz'acqua. «Mai, negli anni scorsi, avevamo erogato questi livelli d'acqua in questo periodo - dice il direttore Volpe - tanto che in Valtidone abbiamo già acceso l'impianto di prelevamento sul Po a Pievetta, mentre in Valdarda, se non pioverà, dovremo valutare se accendere gli impianti di emergenza. Nonostante questo, non ci sono per ora grossi problemi». Nel frattempo da domani, venerdì, in leggero anticipo rispetto agli anni passati, sarà richiamata anche l'acqua dal Brugneto a beneficio dell’areale irriguo del Trebbia.

 

Molato_1

 

 In foto diga del Molato - Val Tidone

 

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